Il 25 dicembre abbiamo acceso un fuoco sotto il container dell'ufficio per l'ordine a Berlino Steglitz. Causa lavori edili sul terreno dell'amministrazione, gli sbirri ausiliari sono per ora sistemati nei container per uffici. Quest'azione fu ispirata da un attacco sul container degli sbirri ad Amburgo Rissen.
Che il nuovo clown sul seggio del senatore degli interni, al contrario del suo predecessore che faceva pubblicare ogni lineetta di gesso, ordina di tacere questo attacco non ci ci dispiace affatto. Che il monopolio dell'informazione così applicato contro di noi può avere degli effetti sui discorsi nella scena della resistenza radicale sembra piuttosto dubbio visto il basso livello teorico anarchico nell'area linguistica tedesca. Tuttavia vogliamo pronunciarci sui nostri motivi per questo attacco.
Gli “spazi fuorilegge” desiderati da alcunx per Friedrichshain devono o corrispondere a un vero bisogno di perlomeno una parte dex abitanti, oppure a una perdita perlomeno iniziale di potere degli organi di Stato. Ambedue le cose sono, per ora e a Berlino, lungi dall'essere. Ovvio che ci sono dei quartieri dove la gioia silente quando gli sbirri subiscono degli attacchi è più grande di altrove. Ma la partecipazione a tali attacchi non è abbastanza forte. Questa lacuna fu provocata da un annoso auto-isolamento e perseguimento incoerente d'obiettivi e di un nuovo adagiarsi nella società. Ma è da presumere che il fattore principale sia il vuoto di contenuti che come un tappeto di alghe nel mare ora va a fondo e poi sale in superficie.
Nel contempo lx radicali di sinistra oppure i gruppi antifa non sono più dispostx alla creazione militante di punti centrali. Né si ripuliscono i quartieri radicalmente dai nazi né si costruiscono delle strutture clandestine con i mezzi per la propaganda e la pratica utili alle persone che ne hanno bisogno. Ecco perché ci sembra adeguato attaccare il nemico dove è debole. Mentre i gorilla girano nella città sbavando per l'ordine, terrorizzando i gruppi emarginati e chiedendo dei soldi per ogni gomma da masticare gettata sul marciapiede, noi li abbiamo visitati.
A Steglitz gran parte della gente non avrà nessun problema con l'ufficio per l'ordine, ma anche qui esistono “gruppi e ambienti difficili” ai quali il nostro piccolo fuoco strapperà perlomeno un debole sorriso. E se così non fosse abbiamo fatto un dono alla vostra festa dell'ipocrisia.
La nostra agitazione non è orientata su di una focalizzazione ai punti localmente importanti e nemmeno alle situazioni attuali, ma ai nostri obiettivi politici. L'ordine che viene mantenuto è presente ovunque e porta ubbidienza e schiavitù alle persone, perciò è anzitutto l'ordine sociale a contrariarci.
Con quest'attacco appoggiamo gli obiettivi formulati in alcuni scritti di una campagna contro il G20 di Amburgo, campagna che non vuole rimanere passeggera ma fornire un'eruzione diffusa e durevole alla rabbia contro l'ordine costituito, che vada oltre le tematiche e le frontiere particolari.
Ma per un aumento dell'attività di sabotaggio è anzitutto necessario l'allargamento dello scontro aperto sulle strade contro le forze del regime. Sulla strada per Amburgo nel mese di luglio ci vogliono più scontri di quanto ce ne sono ora.
Ecco perché i nostri saluti speciali vanno anche ax prigionierx degli scontri dell'anno passato, a Thunfisch nella galera di Lichtenberg e a Damien nella galera di Fleury-Mérogis.
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